(Grimm Distribution/Morbid Skull Records) Chissà che negozi di dischi potranno mai esserci a San Salvador, chissà come viene percepito l’ambiente musicale metal e con quanto lasco di tempo i cambiamenti del genere arrivano in posti così poco battuti dall’industria musicale… A giudicare dalla proposta sonora degli Invocation of Death, qui il tempo si è fermato un ventennio addietro. Death metal, brutale e primordiale come veniva suonato negli anni che hanno visto la nascita del genere. Il suono è marcio, oscuro, ridotto ai minimi termini per quanto riguarda la profondità dei toni. Eppure ci vuole tecnica per suonare questo genere e tanta, tantissima energia da sprigionare tra i riff pesantissimi e la batteria che alterna momenti relativamente tranquilli a scatti brutali in un crescendo forsennato. Il cantato in spagnolo dona la giusta dose di insolito per un platter che altrimenti sarebbe da evitare per quanto riguarda la novità. Suonato bene, un omaggio al passato che si respira fin dalla copertina. Un ascolto è d’obbligo per i nostalgici, per il resto del mondo civilizzato si può tranquillamente fare un salto bello disteso.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7/10