(Noiseheadrecords) Piatta e scontata manifestazione di uno spinto melodic blackened metal. Ciò è “I Am Risen”. Dispiace essere così sfacciatamente diretto, ma le cose stanno così. Tuttavia abbiate ben chiaro, voi che leggete, che io non condanno i carinziani Irdorath, anzi loro sono degli ottimi esecutori, sono dei musicisti ben capaci. E allora, mi domando, perché “I Am Risen” scorre tutto liscio e senza una qualche canzone che sia in grado di mettersi in mostra, rispetto alle altre? La cosa risulta strana, però non è inusuale trovarsi di fronte a gente che sa tenere tra le mani lo strumento, ma nella composizione non mostrano brillantezza. Gli Irdorath sono al terzo album dopo sei anni. E’ una band ormai attiva ed avviata, il sound è una coesione di thrash e death metal, le linee melodiche sono continue, tra spunti vecchia scuola e sussulti moderni, senza dimenticare evasioni nel black metal ma di marca più morbida e vagamente epic e pagan, in alcuni casi. Siamo di fronte ad un sound che accosta almeno tre generi, le modalità sono sequenziali, si ripetono e le canzoni non riescono a dare annunci strutturali importanti, nonostante alcune melodie assimilabili. La pulizia del suono, l’aggressività bilanciata e le melodie sono le caratteristiche salienti degli Irdorath, una band navigata che ha dato alle stampe “Dekonstrukteur des Fleisches” nel 2010 che conobbe anche una distribuzione per la Massacre. Era un album gradevole e lo è anche “I Am Risen”, ma senza che si riveli un sostanziale passo in avanti rispetto al suo predecessore.
(Alberto Vitale) Voto: 6/10