(Infernö Records) Ci sono alcuni dischi che sono facili da recensire: per la loro brevità, perché percorrono direzioni musicali già molto frequentate, per l’immediatezza del songwriting e la piacevole prevedibilità di alcune soluzioni. Non sono dischi brutti, ma difficilmente estenderanno la loro fama oltre la cerchia dei collezionisti. Il debut dei colombiani Iron Command ha l’unica particolarità di essere stato composto da una band con ben tre fanciulle in formazione: per il resto, il loro heavy metal primordiale, che non conosce ancora la distinzione fra speed e thrash, si inserisce senza scosse in quel filone female fronted che, per limitarsi soltanto alle band dell’America Latina, sfruttano i peruviani Mandragora, i brasiliani Wild Witch e i cileni Demona. Così, volete una dose più alta di thrash? Ci sono la titletrack e “Power Abuse”. Preferite le atmosfere originarie dell’heavy metal più scanzonato? Skippate su “Rock the Night”. Amate lo speed? C’è “Persecution”. Mid-tempo alla Judas Priest? Vai con “Into the Fire”. 33 minuti che passano in un lampo, ma a parte la produzione un po’ secca gli Iron Command sanno il fatto loro.
(René Urkus) Voto: 6,5/10