(Dying Victims) Fra i gruppi raw and wild tedeschi dediti all’heavy metal classico, gli Iron Kobra sono certamente fra i più seguiti e amati. I ragazzi di Gelsenkirchen si sono creati una immagine cult che funziona, e dopo una serie di produzioni minori e il debut è tempo del secondo full-“length” “Might and magic”, che sarà naturalmente disponibile anche su lp e mc. Dopo che “The Master speaks” ci ha ricordato, in sei secondi di parlato, che il disco va ascoltato al massimo del volume, “Tomb of the Stygian King” è subito la cifra del platter: heavy ottantiano sporco, prodotto in economia, ora tendente allo speed e ora al thrash, ma sempre con un feeling puramente anni ’80. “Fire” è uno speed quasi genuino, “Spirit Archer” assomiglia più all’heavy metal rock d’annata di Heavy Load e Tokyo Blade. Scatenata “Born to play on Ten”, e torrenziale anche la conclusiva “Cult of the Snake”, che fa pensare non poco ai Manilla Road più epici. Ma se volete fare headbanging con l’ideale singolo, buttatevi sui tre minuti scarsi di “Vanguard of Doom”. I defenders più tradizionalisti non potranno che apprezzare selvaggiamente!
(René Urkus) Voto: 7/10