(High Roller Records) Una band apprezzabile per il suo stile old style, sospeso tra heavy e power metal. Ironflame, in realtà un progetto personale dello statunitense Andrew D’Cagna, sono al quinto album dove rinforzano questi principi di stile esponendoli nella loro totalità, senza alterazioni o concessioni alla modernità. Andrew D’Cagna è alla voce e supportato da quattro musicisti. Sin dall’opener “Blood and Honor”, un titolo che mette subito in chiaro come la tradizione venga rispettata, gli elementi power ed heavy metal sono espressi con ardore, attraverso una cavalcata serrata. Tuttavia proprio questo suonare arcigno e tirato è il canovaccio di stile della maggioranza delle canzoni, il risultato è quello di appiattire la resa delle canzoni. I ritornelli epici, assoli ben sigillati da melodie, riff chiari sui quali le linee vocali vengono costruite, si srotolano con fiera solidità, resta però quel suonare un po’ standard nelle canzoni che alla lunga non lasciano pungenti tracce di sé nella testa dell’ascoltatore. Fa breccia “Sword of a Thousand Truths”, Ronnie J. Dio come fonte d’ispirazione, mentre “Shadow of the Reaper” presenta già una gradevole disarticolazione nel riffing quanto nella struttura che lascia emergere un canovaccio dunque inedito rispetto al resto. Sono otto pezzi, due in più nella versione CD, ovvero “Cold Flesh Falls”, con quel suo giro un po’ Iron Maiden di un tempo, è la sensibilmente dolce “Exile of the Sun”, dunque una ballad heavy metal in stile anni ’80 con sempre qualcosa di Dio nelle sue trame. Di fatto questi pezzi hanno una evidente fattura diversa dal resto e da qui la scelta di metterle solo in un determinato formato. Album non da disdegnare se si è dei classicisti, forse ha meno presa per chi segue i suoni moderni. Tra l’altro proprio la produzione vede dei suoni con carattere, veri, senza quella patina digitale.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10