(autoproduzione) È sempre un bene l’uscita di un nuovo album degli Irreverence. La band nasce negli anni ’90 e dagli anni 2000 ha iniziato a pubblicare cose sempre interessanti. Fautori del thrash metal con le inevitabili sfumature death metal, i milanesi si sono spinti sempre in avanti attraverso un modo di suonare sempre più strutturato. “Forsaken” mette in evidenza la classe di appartenenza degli Irreverence, grazie a una capacità esecutiva ormai a un livello avanzato rispetto ai tempi di un “Shreds of Humanity” per esempio. Allora era il 2014 e il quarto di sei album, oggi tali con “Forsaken” appunto. La classe di appartenenza della band è di base il thrash metal che riesce a essere melodico con risvolti verso il melodic metal di scuola svedese, non da meno però con certe partiture aggressive e altrettanto cristalline come i Kreator di una volta, oppure qualche passaggio alla Necrodeath. Il suonare fluido ma tecnico riporta alla mente scorci dei Megadeth proprio degli anni ’90. Ad ogni odo questo smontare e rimettere in sesto i pezzi, con pattern ritmici elaborati e riff che saltellano con aggressività e una maestria strutturale spiazzante, è un technical thrash metal vero e proprio. Ora, al di là delle etichette e rimandi, il suonare degli Irreverence è abile, dinamico, possiede un proprio groove che si alza o diventa latente lungo il corso dell’album. Alla resa dei conti “Forsaken” ha un miscuglio tra potenza e melodia che vede la tecnica al loro servizio e non il contrario.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10