(Nadir / Audioglobe) Quinto full length per i milanesi Irreverence, nati nel 1995. La loro carriera è costellata da diversi avvicendamenti in seno alla line up senza tuttavia stravolgere eccessivamente il loro sound, un thrash / death metal tecnico ma d’impatto, sulla scia di bands quali Sodom (la voce si avvicina molto a quella di Tom Angelripper) e Sadus, in particolare in certe partiture di basso. I riffs di chitarra sono veloci e taglienti e sono frequenti i cambi di tempo dettati dal drumming selvaggio e iper-tecnico di Davide Firinu, autentica macchina da guerra capace di passare da partiture molto intricate a blast beats violentissimi. Pezzi old school come la title track si alternano a brani più moderni in stile Soilwork, come nel caso di “React, Reborn”, caratterizzata da un riff in stile Svedese in cui convivono brutalità e melodia. Da antologia il brano “Paradox”, ideale punto d’incontro tra sonorità tedesche, svedesi e americane, con cambi di tempo memorabili. Anche quando i ritmi rallentano, gli Irriverence sanno essere convincenti; ne è un esempio “Estranged” che alterna parti cadenzate e pesantissime, accelerazioni slayeriane e assoli melodici. Altro pezzo da incorniciare è la conclusiva “Bullets”, che parte con un riff veloce molto vicino ai Sodom che lascia il posto ad una partitura slayeriana per poi cambiare in uno stranissimo rallentamento su cui si inserisce un bell’assolo che sfocia nel riff iniziale. La produzione, svoltasi presso Nadir Music Studios è potente e cristallina allo stesso tempo, evidenziando il suono di ogni singolo strumento. A breve distanza da “The 7 Deadly Sins” dei Necrodeath, ecco un altro album di thrash metal Italiano di cui andare fieri.
(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10