(Sentient Ruin) Gli Isolant fanno musica davvero selezionata, ma selezionata con il contagocce. Dal 2015, infatti, non si sentiva parlare di loro. Invece, eccoli con questo EP molto potente, estraniante, in cui il death è solo un genere a latere, molto contaminato da altre influenze. Prima tra tutte, il doom, ma anche il drone, come l’industrial dei Ministry più oscuri. Eppure, nonostante questi ingredienti, la musica degli americani è pesante forse, ma non proprio oscura. Infatti, nonostante ci troviamo di fronte ad un’opera monolitica, le canzoni sono dinamiche, seppur congruenti con un progetto comune. Sono molto aggressive e gravi, ma potenti più che oscure, proiettate verso un universo di possibilità, più che verso un abisso di negatività. Musica da intenditori, pensata e ripensata, frutto di un alacre lavoro di composizione e ridefinizione, con l’obiettivo di dare al pubblico dei suoni inediti per il panorama della musica estrema. E l’obiettivo si può dire più che raggiunto…
(Enrico MEDOACUS) Voto: 9/10