(Avantgarde Music) Daniel Änghede (Draconian, ex Astroqueen), torna con la sua creatura Ison, a due anni da “Inner – Space” (recensione qui). Questa volta il progetto cresce di livello, offrendo otto imponenti tracce eteree, ciascuna delle quali con un differente protagonista al microfono: Sylvaine, Cammie Gilbert (Oceans Of Slumber), Gogo Melone (Aeonian Sorrow) e tante altre. Ma la gamma di ospiti non si limita a questo, visto che nell’album partecipa Niklas Sandin (Katatonia) al basso e Mark Furnevall alle tastiere (Venus Principle e ex-Crippled Black Phoenix). Con queste premesse imponenti “Aurora” punta in alto, esaltando il lavoro del solo Daniel, in quanto quello che era un duo è diventato ora una one man band, considerando che il partner Heike Langhans (la vocalist dei Draconian) ha abbandonato l’idea, liberando la totale ed impulsiva creatività di Daniel, una creatività materializzata da questo vasto uso di ospiti. Questa libertà creativa si esprime nel ‘tradizionale’ stile dell’artista: musica che vaga lontano, verso un orizzonte, nel tempo e nello spazio, puntando direttamente verso le lande del post-rock, del darkwave, sempre da un punto di vista progressivo, cosa che si evidenzia nelle sequenze ritmiche, nelle progressioni tematiche, nelle atmosfere delle linee vocali. “Aurora” non contiene singoli; “Aurora” è un libro diviso in otto capitoli, un libro da leggere tutto d’un fiato, una rappresentazione teatrale dove questa selezione di voci deliziosamente femminili è capace di innalzare il disco ad un livello spirituale superlativo, travolgente, incisivo. Forse la fuoriuscita di Heike non è stato un vero danno, piuttosto la demolizione di un recinto stilistico ormai già dimenticato, l’apertura verso un territorio senza confini, senza regole. Un cosmo sonoro talmente ampio che Daniel riesce a scolpire, ritagliare, esaltare… dando vita a piccole parentesi musicali ricche di vita, di sentimenti. Di anima.
(Luca Zakk) Voto: 9/10