(Massacre Records) I progsters tedeschi Ivanhoe vantano una carriera di tutto rispetto, costituita da tre demo e ben sette full-“length” (l’ultimo è recensito QUI): ma stavolta, forse anche a causa di importanti cambi di formazione (compreso il singer), i nostri sembrano meno convincenti che in passato. Non brilla infatti l’opener “Light up the Darkness”, che non fa che riproporre stilemi e sonorità sentiti molte, troppe volte; un lavoro chitarristico più variegato anima invece “No Sorrow”, e anche i giri del singolo “Overrun” si fanno godere (stranissimo il video, guardare per credere), ma sempre senza stupire. Riesce invece molto bene la ballad pianistica “Innocent”, una gemmina in un disco che altrimenti non splende; anche “Dancing with a Ghost”, brano lento, con ottimi passaggi di violino, spicca in mezzo al resto. Buono sfoggio di tecnica e partiture ubriacanti per “The great Admit”; in chiusura c’è finalmente un buon colpo, perché i sette minuti di “Left behind” mostrano una band matura, che punta soprattutto su delle linee vocali molto complesse e ottimamente interpretate da Alexander Koch. Peccato che il resto del disco non sia all’altezza! Prendiamola come un’uscita interlocutoria…
(René Urkus) Voto: 6/10