(Listenable Records) Settimo anno in diciassette anni per gli Olandesi Izegrim, band che è riuscita nel tempo a ritagliarsi un posto al sole nella scena melodic death Europea. Mi ero avvicinato, quindi con un certo entusiasmo a quest’ultimo “The Ferryman’s End”, album che, mi dispiace dirlo, alterna momenti avvincenti ad altri decisamente trascurabili. Certo, le doti tecniche ci sono, ed i brani, presi singolarmente, sono tutti di buona qualità. Il problema principale che inficia buona parte del lavoro, è quella sensazione di già sentito che aleggia continuamente. Ogni passaggio di quest’album, pesca a piene mani dal songwriting di Arch Enemy e Carcass, con qualche rallentamento di matrice doom che richiama alla mente i Bolt Thrower. Come detto in precedenza, i pezzi sono di ottima fattura, ne è un esempio il brano “Reclaim My Identity”, dalla ritmica terremotante e caratterizzata da una parte centrale rallentata molto interessante. Ma questo non basta; l’album raggiunge la sufficienza grazie all’alta qualità delle canzoni, ma dopo diciassette anni e sette album all’attivo, sinceramente mi aspettavo un minimo di personalità in più.
(Matteo Piotto) Voto: 6/10