(AFM Records) Volutamente parodistico, sopra le righe e ironico l’heavy metal/hard rock dei tedeschi J.B.O. “Planet Pink” tinge l’ascoltatore di un’inebriante atmosfera, rosa ovviamente, colma di adrenalina e di buon umore. “Planet Pink” vede il combo teutone andare in giro per citazioni musicali e testi divertenti, volti a creare una serie di pezzi che oltre ad avere un’ossatura melodica trascinante, ruffiana, con risvolti pop rock in certi casi ma senza dimenticarsi delle origini nettamente hard & heavy. Il ‘pianeta rosa’ vede la sua title track come un rifacimento di un pezzo degli Eiffel 65, “Blue (Da Ba Dee)”, posta in apertura la canzone diventa il manifesto e la chiave d’ingresso in questo pianeta musicale che risplende di luce propria. Eccellente “Metal Was My First Love”: il titolo lascia facilmente intendere l’argomento del testo e quelle due strofe del ritornello, «il metal è stato il mio primo amore e sarà l’ultimo» dicono tutto. La canzone è strutturalmente magistrale, divisa in più sezioni nelle quali si passa dalla ballad all’heavy metal puro e fino a un hard rock graffiante e ruffiano, un po’ alla Survivor. Cantano in tedesco, principalmente, facendo ironia a destra e manca. Perfino sulla musica classica con “Klassiker”. Qualche canzone riprende temi e marcette popolari che senza dubbio fanno festa e spingono l’ascoltatore a seguire la musica agitando il proprio boccale di weiss bier. Tra queste la istrionica e casinista “Volka-Prog”, dove appunto J.B.O. suonano di tutto e ci mettono di tutto in quei cinque minuti e mezzo. Al di là dell’aspetto umoristico del suonare, del cantare, del concetto proprio alla base dell’album, i J.B.O. suonano davvero bene e concedono all’ascoltatore un via di fuga nel divertimento, una sorta di evasione verso il loro pianeta.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10