(Andromeda Relix) Non è mai stanco il chitarrista e vocalist J.C. Cinel, il quale giunge al quarto disco solista, senza contare tutte le altre pubblicazioni con band quali Wicked Minds e la Jimi Barbiani Band. “Where the River Ends” è rock, è hard rock, ma è anche dannatamente e meravigliosamente blues, senza dimenticare quel tocco southern capace di rendere tutto più graffiante e polveroso, sia nelle ritmiche che negli assoli, fino alle stesse linee vocali. Corposa ”Oblivion”, trascinante “Feel Like Strangers”, quasi mistica e con un incedere sia prog che introspettivo “Mindmaze/Red-Handed”.”Asylum 22” e “Burning Flame” sono travolgenti, mentre si rivela sognante “How Far We Shine”. C’è una intensa profondità emozionale con “Strangers”, mentre l’hard rock è poderosamente incisivo con “Thank God I Was alone” e “Which SideAre You On”, prima della tuonante indole frizzante -ma anche malinconica- della title track posta in chiusura. Qui ci senti i Bad Company, i Deep Purple, i Led Zeppelin… non ci sono modernismi, anzi, c’è un ritorno alle origini, al passato, in palese ed anticonformista contrasto con ogni odierna sonorità rivista e corretta dal computer. Musica fatta per essere musica, musica che viene prima dell’immagine, musica fatta per essere suonata… possibilmente dal vivo, con un ensmeble pauroso fatto di chitarre, batterie, bassi, organi Hammond e armoniche!

(Luca Zakk) Voto: 8/10