(Indie Recordings) In ambito metal contemporaneo ormai non ci sono più distinzioni e limiti precisi tra i vari sottogeneri. E questo ad alcuni piace, ad altri no. Personalmente penso solamente che per recensire un album del genere bisogna solo valutare la validità della proposta musicale, dimenticandosi di categorie ed etichette. E allora i Jack Dalton? Diciamo fin da subito che i ragazzi sanno il fatto loro, per lo meno tecnicamente parlando. La voce rimanda all’hardcore, la chitarra fa più parte dei territori stoner, mentre basso e batteria hanno assoluta libertà di movimento nelle ritmiche, donando fluidità al tutto. Il pregio di un tale approccio musicale sarebbe che può stupire l’ascoltatore ad ogni canzone e dentro la canzone stessa. Purtroppo con questo gruppo la cosa non accade. L’ascoltatore non resta mai in attesa, né resta stupito dai singoli pezzi. Insomma, bello non avere coordinate, ma il rischio è di non sapere dove andare. Nomadi.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 6/10