(Black Hill Records) È la prima volta per chi scrive l’ascolto di un intero album del chitarrista originario del Wisconsin Jared James Nichols. Nome interessante e comunque noto nel mondo delle sei corde, soprattutto in quello americano che si distingue per una tecnica ovviamente personale che adotta anche quella del fingerstyle/pick-less cioè del pizzicare le corde con le dita e senza l’uso plettro. JJ Nichols è anche ambasciatore del marchio Gibson nonché si fregia anche di una signature della Epiphone (QUESTA è stupenda). “Jared James Nichols” è una serie di canzoni, dodici, graffianti, energiche che nella propria genetica possono mostrare un r’n’r misto a blues di base dove street e hard rock in forma smagliante, sonorità di stampo southern e piccolissimi accenni country passano attraverso esecuzioni rocciose quanto pulite. Il suonare del chitarrista e cantante è variegato quanto tipicamente USA. Inforca una serie di pezzi accattivanti Nichols, ovvero “Easy Come , Easy Go”, “Down the Drain”, “Hard Wired”, “Skin ‘n Bone”, “Good Time Girl”, “Hallelujah”. Queste sono le più ammiccanti, insieme ad altre che potrebbero avere risvolti anche neo-grunge in certi casi, oppure rievocare i Led Zeppelin. Tra suoni pieni, veri, una voce vissuta, appena roca ma senza grattare, una sei corde protagonista ed anche nelle ritmiche, quanto un basso di spessore ma a supporto e senza perdersi nella produzione e nelle partiture di accompagnamento, restituiscono un album sanguigno, appassionato. Uno stile classico che abbraccia una gamma che va dal rock blues all’hard rock, messo in piedi pochi mesi dopo una frattura al braccio con conseguente che gli ha lasciato ben sedici viti nelle ossa. Il dio della musica ha avuto pietà di lui e probabilmente ammirazione.
(Alberto Vitale) Voto: 9/10