(Century Media) L’album di debutto della band di Philadelphia chiamata Jesus Piece è del 2018 e si intitola “Only Self”, solo nel 2023 e superato dunque l’ostacolo della pandemia, la band riesce a pubblicare un nuovo album che dia continuità a quel retroterra musicale che espone fieramente da tempo. I Jesus Piece sono, in parte, ciò che una volta si poteva chiamare crossover, ovvero un miscuglio tra thrash, poi divenuto goove metal, hardcore punk. Privo di una componente free style nel cantato e nessuna interferenza dal rap, questo sound è da certificare come rabbioso, massiccio, tendente a descrivere attraverso i testi la confusione di una certa epoca che ha segnato chiunque. I Jesus Piece ritornano come tante altre band e musicisti all’attività musicale, spingendo il proprio sound massiccio derivato da un passato D-beat e crust di alcuni elementi dei cinque della band. I suoni sono possenti ma un po’ cupi, il cantato presenta il growl e fasi urlate, disperate, rabbiose. I pezzi sono brevi ma pesantissimi, andando da poco più di due minuti a sortite da tre minuti o poco più totalizzando una durata per “…So Unknow” di neppure ventotto minuti. Eppure gli statunitensi cementificano il loro sound e bastonano con scaltra disinvoltura. Il lavoro ritmico di Luis Aponte è notevole, infatti lavora maggiormente su tempi lenti-medi con impennate improvvise, scatti vivaci, controtempi, doppiando per tanto il riffing o proponendosi come un agile contrappunto.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10