(Nimbit Music) Joel Grind è un tizio che ha esperienze con band poco note, tipo Tiger Junkies, Colon Rupture, HellVomit, Kunt Killer e altre cose underground, però è anche un Toxic Holocaust, cioè tra le migliori band americane speed/thrash metal del nuovo millennio. “The YELLOWGOAT Sessions” è un album reperibile sulle principali piattaforme digitali e acquistabile con il sistema del “name your own price” (si suggeriscono 5$), oltre ad una versione vinile ma limitata. Le canzoni sono un’escursione libera e appassionata nei territori dei Motörhead, Venom e Bathory, quindi sono grezze, ruvide, sia nella registrazione che nel songwriting, il quale è chiaramente un miscuglio di rock, punk, heavy metal embrionale. Tuttavia il sound è gradevole, la produzione non penalizza gli strumenti e non confina i suoni dietro una coltre di confusione. Ne emerge un sound nero (“Foul Sirit Within”, “The Eternal One”), selvaggio (“Hell’s Master of Hell”) e imbastardito nel genere (“Black Order”, “Hail to Cruelty”). Con quella copertina e un titolo che lascia intendere un atto di libertà, catturato comunque con un supporto di registrazione, “The YELLOWGOAT Sessions”è il tipico album in cui batteria, chitarra e basso vengono suonate a “bracciate” poderose o disinvolte. Un sound marcio e perfetto per chi ha ancora un Chiodo screpolato o un giubbino di jeans ripieno di toppe e spille e ci va a passeggio spavaldo e con la birra nella mano e le corna al cielo con l’altra!
(Alberto Vitale) Voto: 6/10