(Sneakout Records & Burning Minds Music Group) Secondo album per l’italiano John Dallas, il quale continua quella missione di tenere alto il nome dell’hard rock! Il nuovo lavoro dimostra una crescita, cosa supportata anche da una line up ormai più costante composta dai musicisti che lo hanno accompagnato nei concerti suonati a seguito del debutto “Wild Life” (recensione qui). Con John suona infatti -tra gli altri- un chitarrista possente e devoto allo shred, Tom Angeles… axe man capace di innalzare ulteriormente il livello qualitativo e tecnico del disco, già reso accattivante da arrangiamenti seducenti oltre che dalla potente voce di John. “Anymore” ha quel gusto classico, si rivela catchy, ottantiana fino al midollo, più heavy che hard, trascinante ed ovviamente coronata da un refrain di spessore ed un assolo tosto. Frizzante, vibrante e ricca di un certo gusto classico “Bad Sister”, mentre riecheggiano grandi band storiche nella poderosa e micidiale “Drive Me Tonight”, un brano di quelli indovinatissimi, una canzone che una quarantina di anni fa avrebbe preso possesso di ogni stazione radio. “Glory” è una ballad super classica, dal riff alla melodia… rivelandosi comunque una brano ricco di groove, mentre fa scatenare l’hard rock melodico di “John Dallas”. Hard rock intenso e volutamente sdolcinato con la commercialissima “Love Never Dies”, travolgente l’atmosfera di “Dancing All Night”, un altro pezzo con licks di chitarra esaltanti. Da sparare a tutto volume guidando lungo quella highway senza fine “I’ll Be Waiting”, mentre è dannatamente romantica l’altra ballad parzialmente acustica, “Shine On”. Pulsazioni impattanti con “Lovers”, una canzone nella quale la performance vocale di John è di altissimo livello, prima della conclusiva e pungente “Wasted”. Un artista che riesce a far risuonare ancora oggi sonorità di un tempo, con passione, stile ed un sound avvolgente, ritmiche seducenti ed una chitarra semplicemente micidiale. Brani diretti, ben fatti, mai toppo lunghi, mai troppo corti… brani che vogliono gridare in radio, che esigono un pubblico, che richiedono un’arena con mucchi di amplificatori sparati a massimo volume.
(Luca Zakk) Voto: 8/10