(Massacre Records) Un concept album su un mondo postmoderno dove c’è un poeta necrofilo, c’è l’IA, la morte, la religione, un dio che dona la vita e la toglie su richiesta. Inizia tutto con “Counterfeit” canzone di stampo dark-gothic rock, con ambientazione tra Bauhaus e The Sisters Of Mercy, il resto diventa una girandola di iniziative di stile attraverso il death metal di base della band. Lo stile musicale dei Kadaverficker è un miscuglio di death metal, dark/gothic rock e metal, hard rock, melodic metal, punk e dunque una sana, eccentrica e al contempo istrionica creatività. Diviso in quattro capitoli e ben ventuno canzoni, “Superkiller – (A Musical Journey Between Life And Death)” è una piuttosto riuscita narrazione dai toni gotici che tocca più stili di narrazione musicale. Melodicamente diventa multiforme e cangiante lungo il proprio corso di sviluppo. L’abilità dei tedeschi è di non rendere tutta questa disarticolazione come un limite, anzi è un punto di forza perché il tutto alla fine risulta coerente. Una dose di ironia, la consapevolezza di fare del metal con creativa libertà, mette i tedeschi su un piano interessante e piacevole.
(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10