(Arising Empire) Il Djent, si sa, è un genere ostico da suonare e proporre. Se lo sbagli sei fottuto, rischi di fare la figura del pretenzioso buono a nulla, rischi insomma di fare l’Icaro della situazione, di puntare troppo in alto per poi cadere rovinosamente. I Kadinja tutto sommato se la sono cavata più che bene, proponendo il genere rivisitato in chiave più ‘commerciale’, quasi che i Meshuggah si fossero fusi con i Mudvayne. Genere apparentemente molto distanti che qui invece trovano sintonia ed armonia in un mix di aggressività e melodia, tra l’estremo e il commerciale. A stemperare la furia di alcune canzoni ci pensano certe ballate molto più tranquille, come ad esempio “Episteme”, traccia che non sarebbe affatto sfigurata in un album di Townsend. Insomma, di carne al fuoco ne è stata messa tanta, un po’ per accontentare tutti i commensali, un po’ per dimostrare le proprie capacità. Il rischio di bruciare tutto c’era ed era tangibile, ma ascoltando per intero “Super 90’” mi vien da dire che la prova è stata passata alla grande. Il motivo? Semplicemente perché al sottoscritto questo tipo di musica non è mai minimamente piaciuto, eppure ho ascoltato l’album più volte senza stancarmi. Se non è una prova questa…
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10