(Svart Records) Assurdi. Inclassificabili. E con un moniker ancor più strano. Questa band finlandese mette assieme otto brani eterogenei, surreali, rarefatti… strani. Metal? No di certo… ma non si può dire che manchi. Rock in senso stretto? No. Però si. O forse. C’è molto ambient, c’è molto synth wave, c’è tanta elettronica, ma anche un ventaglio di influenze variegate e trasversali incredibili. I vari brani sono un capitolo a parte ciascuno e, messi assieme, danno vita ad uno scenario tanto contorto quanto attraente. “Psionic Static” è un incrocio tra synth, elettronica, doom metal e forse qualche derivazione gotica del black. Isterica “Retrograde”, sensuale “Welcome Blue Valkyrie”… il brano dove l’eterea voce femminile regala maggiori sensazioni. Suoni che abbagliano con “An Bat None”, dolcezza introspettiva sulla misteriosa “Mir Inoi”, vibrazioni intense con “Altaãr Descends”. Molto rock, di quello psichedelico d’un tempo su “Hypnogram”, pensieri alterati grazie alla title track, allegria schizofrenica sulla conclusiva “White Flies”. Bands tanto strane vengono solo dalla Finlandia… ed è impossibile non pensare al supremo esempio dei Circle. “Polysomn” è rock, space-rock, prog, jazz, etnico, heavy. Musica che non può essere spiegata… può solo essere ascoltata e percepita, lasciando che la componente psichedelica si impadronisca della mente!
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10