(Autoproduzione) Gli svedesi Kairos non sono la solita heavy metal band dalla Svezia… nel bene e nel male! Il loro secondo disco si compone di otto brani che provo a descrivere per lasciarvi intuire le complesse coordinate sonore di questo “Queen of the Hill”… “Reckless Dedication” è uno sferragliante, confusionario ma lanciatissimo heavy/speed con chitarre (di Carl Rudhede ed Emil Beaird) davvero indiavolate; approccio completamente diverso per “Strike while the Iron is hot”, un us metal cadenzato ai confini con l’epic. “Mr. Nocturne” è a tratti così frenetica da risultare dissonante, mentre “Silver Heart” è una ballatona forse un po’ troppo lunga. “Merciless Domine” è una unica, convulsa fuga delle chitarre, con influssi anche NWOBHM; la lunghissima (quasi nove minuti!) “Enchanted Age” perde forse un paio di volte il filo nei suoi vorticosi cambiamenti. Si chiude con la titletrack, dove gli acuti di Tom Hamström in un paio di occasioni sono lancinanti. Alla fine dell’ascolto si è spossati: diverse buone idee, ma incasinate al punto che diventa difficile riconoscerle… in ogni caso un discreto esperimento fuori dal seminato che Enforcer, Screamer, Ambush, Steelwing e compagnia hanno già un po’ standardizzato.
(René Urkus) Voto: 7/10