(Massacre Records) Sono passati ben sei anni dal secondo album in studio intitolato “Victorious” e solo ora dunque i Kardinal Sin riportano alla luce il proprio heavy/power metal dal carattere sinfonico attraverso questa terza incisione. “S.A.L.I.G.I.A” racconta una storia che inizia nel Medio Evo e arriva ai giorni nostri, con protagonista l’umanità che come sempre e da secoli corre verso la propria apocalisse. I testi, un po’ oscuri, descrivono con molta sintesi questa catastrofe. “S.A.L.I.G.I.A”, ovvero i sette peccati capitali “Superbia, Acedin, Luxura, Invidia, Gula, Ira, Avartia”, vede nella propria title track uno dei brani più aderenti alle visioni del “Libro dell’Apocalisse” e comunque non l’unico brano a dipingere la catastrofe. L’album consta di dieci pezzi da un tratto symphonic power metal, ampliato dunque dagli interventi di tastiere che allargano la portata delle melodie, quanto dei riff e addirittura degli assoli. L’aspetto tematico che guarda verso il futuro ha forse spinto la band all’uso di una lieve elettronica che inserisce qualche spunto nei pezzi nel dare una veste appena un po’ cinematic al tutto e dunque per un taglio narrante per i testi. L’album “S.A.L.I.G.I.A” ha principalmente un passo svelto ed è fondato melodicamente sulle tastiere e sul cantato di Daniel “Danne” Wikerman. Al microfono ci sono anche i contributi vocali di parte dlela band, cioè Sophie Conte, chitarra, Thomas Gustafsson, tastierista, e Mikael Asp, batterista, inoltre al microfono sono ospiti Ellinor “Hellinor” Asp per una canzone e ai cori Mathias Johansson dei Protector per due canzoni. Si distingue “Reveal The Sinners Soul” per essere una canzone dai tratti hard & heavy rispetto al resto del materiale, il quale dal punto di vista melodico nei pezzi veloci il tutto appare simile. Ben diverso per le canzoni dall’andatura misurata, come appunto la suddetta “Revel The Sinnes Soul” e “In The Line Of Fire” oppure “The Velvet Lies” in cui il piano esecutivo di stampo classico con il crescendo verso il ritornello, vede una band comunque più ispirata e blindata dal punto di vista melodico. Notevole “The Aftermath (Wasteland Symphony Pt.3)” per via di una buona sintesi degli intenti di stile usati dai Kardinal Sin per questo nuovo album.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10