(AOP Records) Karg nasce come una one man band e oggi è all’ottavo album. Il titolare è J.J. che canta in tedesco, lui è infatti austriaco, in uno scenario musicale dai connotati post-metal intrisi di fattori atmospheric/ambient e ne nasce un magma che crea uno scenario ribollenti di suoni. Le trame sonore di J.J. e di chi lo assiste, si intrecciano con flussi post metal e post black metal e “Resignation” diventa così una marcia struggente e claustrofobica in certi moment, per oltre cinquantatré minuti di durata. Sei i pezzi dei quali quattro prevedono un’ossatura con durate temporali bibliche, cioè tra i circa dieci minuti e i circa quattordici e mezzo. Con durate di questo tipo è evidente come il lato atmospheric sia il pilastro delle scelte e canoni di J.J. nei quali rientrano anche sintetizzatori dai tratti comunque leggeri ma fondamentali. Si pensi che i primi due pezzi insieme superano i ventidue minuti e si ha già l’impressione di avere ascoltato un enorme contenuto sonoro, invece è solo un terzo circa! Dunque melodie accattivanti, terribilmente estese. La sintesi potrebbe venire d’aiuto in certi casi e magari per il futuro. Un mondo esteso e dilatato quello di Karg ma con momenti travolgenti.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10