(AOP Records) Il progetto Karg è J.J. di Harakiri For The Sky che cura tutti gli strumenti, ad eccezione della batteria pilotata da Paul Färb. Karg è una dimensione nella quale tutto è post: post black metal, post rock, post punk! Suoni freddini, atmosfere laceranti, largo uso di arpeggi, trillati, ritmi che si altalenano. Il cantante e musicista austriaco tratteggia ancora una volta, questo è infatti il settimo full length, un mondo sonoro ben definito pur riuscendo a convogliare nei pezzi una matrice sonora che riassume più stili. Il tutto è gradevole, coinvolgente a tratti conturbante e tuttavia “Traktat” con più ascolti mostra la sua identità. L’album al primo impatto lascia l’impronta di qualcosa di uniforme, come un’unica grande composizione. Non è così, visti gli otto pezzi ma J.J. ha voluto puntare su minutaggi lunghi e di conseguenza il tutto appare dilatato, ripetuto, simile in certi casi. Oltre 75’ sono tanti e dunque c’è bisogno di tempo per capire le variazioni, sfumature, i dettagli, le piccole perle, come i cambi di ritmo e atmosfera che sono la vera fisionomia dei pezzi. Oscillando tra post-rock e grunge-metal, Karg si mostra come una realtà contemporanea, animata da suoni ben calibrati ed estremamente levigati.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10