(FABA/deepdive Records/H’ART/Believe Digital) Eccoli, di nuovo e a tre anni da “V”. I Karma To Burn non sviliscono nulla delle loro sane abitudini. Pezzi come sempre strumentali e potenti. Impatto impressionante per queste otto canzoni ovviamente intitolate con dei numeri a caso, com’è d’uso per i Karmas. Registrato al Faba Studio di Biel, in Svizzera, “Arch Stanton” è una sana e furiosa cavalcata stoner, nelle quale le chitarre si esibiscono con fare vibrante e possente e tese a svolgere una serie di riff che si infilano in melodie interessanti, forti, a volte anche epiche, come ipotetiche colonne sonore di un western (chi ha visto “Il Buono, il Brutto e il Cattivo” di Sergio Leone ricorderà il nome iscritto sulla tomba e appunto utilizzato per il titolo e al quale anche la stessa copertina si rifà). La batteria è una continua scansione temporale, ma anche un atto energico che sorregge bene le ampie aperture delle chitarre oppure le sostiene insieme ad un basso corposo e tonico. Will Mecum ha voluto al suo fianco Evan Divine (degli Ancient Shores) alla batteria e Rob Halket al basso per dare personalità e consistenza alla musica dei K2B e creare un lavoro travolgente e pulito. Una continua esplosione di suoni che sembrano boati, “Arch Stanton” è accattivante ma spietato e quando chitarre, basso e batteria decidono di marcare al meglio i suoni, lanciandosi all’unisono verso scansioni impetuose e telluriche ecco che linguaggio sonoro di questa band parla una lingua avvincente.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10