(Aural Music) Entità concepita dalla vocalist americana Karyn Crisis (ex-Crisis, ex-Ephel Duath) e dal marito, il poli strumentista italiano Davide Tiso (ex-Ephel Duath, attivo con Howling Sycamore e Botanist… questi ultimi freschi di nuovo album, recensione qui). Debuttarono nel 2015 con “Salem’s Wounds”, pubblicato dalla Century Media ed ora tornano con il secondo capitolo il quale include anche Fabian Vestod (Skinlab) alla batteria. Metal occulto, infinitamente occulto, con un sound possente, incalzante ma anche suggestivamente erotico grazie alla bella voce di Karyn. Dodici brani provocanti, tra il metal, il rock e l’ambient, dove la voce di lei accompagna attraverso sentieri perversi, mentre il growl di lui sferza con rabbia rendendo quella pace idillica un vero percorso diabolico, verso mete sconosciute avvolte da nebbie infernali. Doomy e perversa “Womb of the World”, ricorda i Theatre of Tragedy la bellissima “Drawing Down the Moon”, contorte ed imprevedibili “Stretto di Barba” e “Great Mothers”, con quest’ultima risultante più introspettiva e complessa. Idillica “Benevento”, sensazioni di horror italiano, con deviazioni dal gusto sinfonico ed una impostazione meravigliosamente metal su “Dea Iside”. Dualità tra un doom pesante ed un prog-horror inquietante con “Janara”, romantica ricca di inquietudine “The Hours”. Travolgente “Diana Mellifica”, specie per quanto riguarda il ritornello decisamente ossessivo, caratteristica comune alla melodia di “Circle of White Light”, la quale anticipa la conclusiva “Blood of the Mother”, canzone con una chitarra delicata ma semplicemente meravigliosa. Duo suggestivo, intenso, creativo ed originale che sfida l’emozione oscura di artisti quali Chelsea Wolfe!
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10