(Nuclear Blast) Dodicesimo album per i Canadesi Kataklysm, una delle bands più longeve del panorama death metal, essendo in circolazione dal 1992 e vantando una solida fan-base. Con “Ghosts And Gods”, la formazione guidata dal singer di origine Italiana Maurizio Iacono prosegue lungo il percorso di modernizzazione che ha portato il gruppo ad abbandonare buona parte dei devastanti richiami grind core, qui presenti in qualche breve accelerazione, a favore di un maggior utilizzo di melodie e parti ricche di groove, prediligendo maggiormente i mid tempo. “Breaching The Asylum” presenta melodie ad ampio respiro alternate ad accelerazioni thrash/death che ricordano fortemente i Carcass di “Heartwork”. “The Black Sheep” è potentissima e cadenzata, e risente di evidenti influenze deathcore, senza però snaturare lo stile ben riconoscibile dei Kataklysm. “Soul Destroyer” è anch’essa incentrata più sulla potenza che sulla velocità, puntando su sonorità molto vicine all’hardcore. Le ritmiche accelerano vorticosamente con “Vindication”, dove la band recupera parzialmente le partiture grind, con blast beats e vocals davvero incazzate. Sicuramente il pezzo dell’album che preferisco. La produzione dell’album è perfetta, e permette di valorizzare al massimo la pulizia esecutiva dei musicisti. Tuttavia, nonostante le canzoni siano estremamente godibili e formalmente impeccabili, talvolta risultano un po’ fredde, mancando di quella marcia in più che le rendano uniche rispetto alle molte uscite death metal recenti. Un lavoro sicuramente non brutto, ma parzialmente anonimo, e da un nome di spicco come Kataklysm, sinceramente mi aspettavo qualcosa di più.
(Matteo Piotto) Voto: 6,5/10