(Unique Leader Rec.) Brutte bestie questi Katalepsy! I moscoviti continuano a fare male e con tecnica e irruenza, migliorandosi esponenzialmente. Nuovo album, il secondo e di nuovo con Unique Leader, etichetta statunitense sempre attente alle nuove realtà del death metal anche nel continente europeo. Se il precedente “Autopsychosis” ha mostrato buoni spunti da parte della band, questo “Gravenous Hour” conferma il buon livello generale dei moscoviti, capaci di disseminare un brutal death metal con architetture chiare, pulite, fatte di accelerazioni massacranti e passaggi esuberanti e lavorati con sapiente maestria. Nessuna ventata di novità, alcuna innovazione, ma almeno un concreto e capace modo di suonare del brutal con suoni netti, songwriting che prevede chiarezza nei passaggi, nelle forme violente, nello scalare le marce dei ritmi e in ogni altro aspetto generale. In fin dei conti due album e diverse pubblicazioni minori, rappresentano per tutto quanto i Katalepsy hanno accumulato in tredici anni di vita, forse non tanto, ma sono stati tredici anni che hanno allevato la band fino a renderla consapevole e padrona dei propri mezzi. Da segnalare “Ghoul Inquisitor”, forse la canzone con la maggiore concentrazione di melodie, stacchi, cambi, rallentamenti e accelerazioni, e di tutti gli elementi che nel totale mostrano le diverse sfumature e capacità di crearle da parte dei Katalepsy.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10