(Listenable Records) Epiche cavalcate, cavalieri immortali. Memorabili battaglie, guerrieri consegnati all’eternità. Gloria. Potenza. Dignità di una vita consacrata al sangue, nel nome di una bandiera, di un dio, di una patria, di un simbolo. Onore. Fiero e potente. Heavy metal e power metal, nelle loro essenze più pure, più sincere, reali, pesanti. Gli svedesi Katana reinventano un genere spesso troppo imitato, troppo ovvio, troppo scontato, troppo rimescolato. Lo fanno con grinta, energia, una produzione che spacca (firmata da Andy La Rocque, il chitarrista di King Diamond), chitarre taglienti, basso energico e nitido, drumming poderoso. Ed un cantante. Un vero cantante. Una voce che si innalza con fierezza, come un urlo di guerra sopra le luccicanti armature da battaglia rappresentate dagli aggressivi riff, dalle trascinanti ritmiche, dai melodici assoli. Un prodotto che rievoca le gesta dei grandi del genere: Iron Maiden, Hammerfall, Judas Priest, Manowar, Helloween. Cinquanta minuti di vero heavy metal, pantaloni di pelle, chiodo borchiato, per questo secondo album del quintetto di Göteborg. Acclamati in tour (anche con Lizzy Borden), vincitori del Wacken Metal Battle 2010, sono l’eredità di un genere fiero, che non può essere assorbito dal moderno, dall’attuale, in quanto cela nella sua essenza un nucleo eterno, fonte di energia, fonte di forza. Le dieci tracce scorrono veloci, fulminee, ed offrono cori da cantare a squarciagola, assoli che si scolpiscono nella mente, riff che non danno pace alle vertebre cervicali. Notevoli “Wrath of the Emerald Witch” e “The Samurai Returns”, nella quale Johan Bernspång offre un’ampia dimostrazione delle sue capacità vocali. Heavy metal nelle sue primordiali sembianze su “Khubilai Khan”. Gloriosa “No Surrender”. Epica “In the Land of the Sun”. Un album indimenticabile. Da ascoltare pensando a terre da conquistare. Con gloria, fierezza ed onore.
(Luca Zakk) Voto: 8/10