(Floga Records) Secondo album per questa specie di super gruppo greco, composto da gente militante in Hail Spirit Noir, Aenaon, Varathron, Melan Selas e Agnes Vein! Se le menti dietro al progetto, specialmente quelle legate ai primi due nomi, sono più abbinate ad un black contorto, tecnico, atmosferico, progressivo ed avant-garde, ecco che i Katavasia tornano un po’ alle radici, offrendo un black più diretto, molto ben composto e ricco di dettagli pre-black, quei dettagli che emergono dal metal classico e dal metal estremo precedente alle molteplici suddivisioni in sotto generi. Le nove tracce sono incalzanti, prorompenti, selvagge ma anche aperte a parentesi fuori schema, fuori standard, regalando un livello emozionale molto più alto ed incisivo, onorando quel titolo… quel grande cacciatore. Diretta e ricca di metallo classico la opener “Daughters Of Darkness”, tendenze meravigliosamente sinfoniche con la poderosa “The Tyrant”, più oscura ma pulsante “Blood Be My Crown”. Contorta e ricca di suoni variegati “Chthonic Oracle”, un vero assalto frontale, un incalzare micidiale e poderoso! Idee semplici ma con una efficacia crudelmente travolgente su “Triumphant Fate”, ancora metal classico su “Hordes Of Oblivion”, prima della conclusiva e teatrale “Babylon (Sammu-Rawat)”. Trionfale, tagliente, apocalittico, diretto… maledettamente greco (non a caso in un brano c’è l’assolo di George Emmanuel dei Lucifer’s Child, ex-Rotting Christ). Tre quarti d’ora di metal pesante, di black ellenico, di black puro visto da un punto di vista geograficamente opposto alla tradizione… con spunti intensi, fieri, gloriosi e dannatamente irresistibili!

(Luca Zakk) Voto: 8/10