(Svart Records) Ancora una volta la complicata, eterogenea e incestuosa scena underground finlandese. Timo Kaukolampi non è uno qualunque. È il front man e leader dei K-X-P (recensioni qui e qui), band elettronica dove ci milita pure Tomi Leppänen (Circle, Aktor, Pharaoh Overlord). E questa release è il debutto solista proprio di Timo. Semplice no? No. Intanto siamo nell’ambito di una elettronica oscura, molto più tetra ed ipnotica di quella dei K-X-P, nei quali almeno c’è la voce oltre che influenze krautrock e space rock. Questo, infatti, album è totalmente ‘strumentale’ (o digitale?) e rappresenta una divagazione trance inaudita, sbalorditiva e semplicemente irresistibile. Se con i K-X-P non esiste traccia di metal, qui non esiste nemmeno un barlume di rock… e qualsiasi messaggio subliminale, codice segreto che intacca la mente è espresso con suoni digitali, beat ossessivi, musica dark-techno alla quale è molto difficile resistere, restando impassibili. E, in sintesi, si tratta dell’espressione artistica di Timo, uno spazio nel quale lui può essere più libero, esprimersi in modo più vasto di quello che può o vuole fare con i K-X-P. Contrasti costanti, tra opposti e opponenti, tra tanti alfa e tanti omega, tra estremi lontani… ma contestualmente pericolosamente vicini. Un viaggio personale ed introspettivo che l’artista condivide con il pubblico, materializzando cinque tracce che di fatto sono parti di una singola unica visione, un solo brano spezzettato e ricomposto, ricostruzione magnetica dopo una deflagrazione devastante. Quaranta minuti cosmici, ma perversamente terreni. Tecnologici, ma anche ortodossamente spirituali. Un continuo contrasto, per l’appunto. Un continuo conflitto. Una eterna e stupenda lotta naturale tra energie contendenti.
(Luca Zakk) Voto: 8/10