(InsideOut Music) Ton Scherpenzeel è intramontabile, visto che è l’unico membro originale e fondatore di questa mitica band la quale ormai si avvia verso il quinto decennio di storia celebrato con un maestoso diciottesimo album! Questo leggendario gruppo continuò senza sosta dagli inizi degli anni ’70 fino ai primi anni ’80: poi calò il sipario… fino alla reunion di fine millennio, qualche membro storico, gente nuova… ed infine ad una line up completamente rinnovata a metà del scorso decennio, sempre sotto la direzione di Mr. Scherpenzeel. Con una carriera tanto vasta e produttiva, con un livello musicale così favoloso, gli olandesi Kayak, hanno pubblicato -ancora una volta- un album farcito di musicalità intensa, di provocazione, di tecnica, di melodia, ma anche di una diversità geniale, visto che quasi ogni brano segue una direzione propria, pur rientrando maestosamente nella superlativa creatività del gruppo. Progressiva e molto teatrale “Out Of This World”, stuzzicante e pungente con il suo sentore pop “Waiting”. “Under A Scar” è malinconica ed introspettiva, ricca di chitarra “Kaja”, provocante “Mystery”. C’è ricercatezza melodica nel prog rock di “Critical Mass”, mentre “As The Crow Flies” riesce a toccare i sentimenti in maniera sensuale e travolgente. Struggente “The Way She Said Goodbye”, tagliente “Traitor’s Gate”, suggestiva “Distance To Your Heart”, intima “Red Rag To A Bull”, riflessiva ed oscura “One By One”. La melodia in atmosfera catchy domina la lunga “A Writer’s Tale”, mentre emergono sentori folk sull’irresistibile “Cary”, prima della conclusiva e teatrale “Ship Of Theseus”. Cinquant’anni, più o meno, di presenza sulla scena: un esempio di musica immortale, di creatività senza confini, di sublime espressione artistica. “Out Of This World” è da assaporare, sorso dopo sorso, da soli al buio o in compagnia ma in intimità. Musica con una immensità maliosa estrema, musica incantevole… letteralmente senza tempo.
(Luca Zakk) Voto: 9/10