(Listenable Records) Personalmente, ho sempre considerato i Kayser come una delle poche bands capaci di dire qualcosa di originale, nonostante un sound saldamente ancorato alla tradizione thrash metal. Musicalmente, ci troviamo davanti ad un lavoro che evolve lo stile del precedente lavoro “Read Your Enemy”, estremizzandone sia il lato aggressivo che quello melodico. Una progressione inarrestabile, graduale ed inesorabile, per una band ispirata ed in grado di migliorarsi album dopo album, che mostra nuovamente come avrebbero potuto suonare i Metallica tra “… And Justice For All” ed il Black Album. “Beyond The Reef Of Sanity” apre le danze con un riffing tipicamente thrash, dinamico e spezza ossa, con un approccio vocale da parte di Spice molto aggressivo e tagliente. Ottimo il rallentamento centrale, davvero molto pesante, prima del finale in cui viene ripreso il riff iniziale. “Asphalt And Suicide” è una cavalcata cadenzata e monolitica, con le tipiche aperture melodiche a cui la band ci ha abituati, ben valorizzate dalla voce versatile dell’ex singer degli Spiritual Beggars. Versatilità che troviamo anche nei diversi modi di mettere in mostra tutte le le sfaccettature dello stile dei Kayser: “One Man Army”, ad esempio, concentra in meno di cinque minuti, una furia belluina, con un attacco degno dei migliori Slayer, cavalcate thrash, ritornelli melodici in bilico tra thrash e metalcore, senza mai scadere nel melenso. Di tutt’altra pasta si dimostra “The Silent Serenade” una suite di quasi un quarto d’ora di durata, che parte con un pesantissimo riff sabbathiano, prosegue con parti stoppate, molto ipnotiche e groovy, armonizzazioni che enfatizzano il ritornello, vero punto di forza nel songwriting dei nostri. Un delicato arpeggio acustico introduce alla seconda parte del pezzo, decisamente più aggressiva e thrashy. Un album molto maturo, da parte di una band capace di muoversi con estrema efficacia verso qualsiasi direzione.
(Matteo Piotto) Voto: 9/10