(Autorpoduzione) Altra realtà italiana con una gestazione lunghissima. Risale infatti al 1985 questo progetto di Trieste, nel quale ha militato anche il vocalist Sandro Zarotti degli Upset Noise (qui ospite in una canzone). Le origini della band erano orientate ad un rock 70/80, che nel moderno hard rock/metal proposto si sentono molto, e contribuiscono ad arricchire un sound sempre pieno, elaborato, corposo. C’è un feeling di sogni che si scatenano, che divagano, che crescono nel loro personalissimo stile e pezzi come “She’s The Devil” o “The Age Of Reason” rivelano tutte queste componenti, dando origine a canzoni ricche di sentimento, mai veloci o violente, sempre profonde e intense. A volte, come su pezzi come “You Make Me Feel, I Belong To You” e “Dream Pt 2” emerge la potente voce di Marina Sabbadini, capace di creare un’atmosfera ricca di pathos, costruita su una sessione ritmica dal gusto vintage di assoluto valore. Ci sono delle idee tradotte in musica che mi fanno letteralmente impazzire, una tra tutte il gioco di botta e risposta tra chitarra e tastiera sulla già citata “She’s The Devil”, un’esperienza sonora impressionante, capace di combinare valori classici con componenti futuristiche in un’unica idea sonora stupenda. Meravigliosa anche la trionfante “Labyrinth”, pezzo stupendo che invade con decisione il territorio progressivo, grazie ad una tastiera perfetta, una chitarra potente ed una sessione ritmica coinvolgente. Angelo Gervasi propone una performance vocale ottima: inizialmente sembra essere in una dimensione diversa, ma dopo diversi ascolti è facile capire che il suo timbro vocale ed il suo modo di cantare si amalgamano perfettamente con le teorie sonore che la band è in grado di inventare ed eseguire con maestria. Un album moderno ma con un feeling vintage marcato. Rock che accenna al metal, rock orientato al prog. Un album rilassante ed intenso, dove le melodie rapiscono e trasportano. Un lavoro curato, bello e assolutamente appagante.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10