(Pure Steel Records) Il ritorno sulle scene dei Kenziner, con “Phoenix” (recensione qui), ha spinto la Pure Steel Records a ristampare il precedente disco, del 2014: solo una nuova copertina, ma niente bonustracks per questo album, che è certamente il più progressive della band finlandese. Cristallina e scandinava la opener “Run For Your Life”, che dispiega subito la tecnica chitarrista di Jarno Keskinen. Pesante la trama di “Heroes Ride”, talora a disegnare trame mediorientali (non è accaduto di rado con i Kenziner); “Devour The World” è un power frizzante, mentre si sposta sull’hard rock alla Altaria “Keep The Flame Alive”. Si torna al power/prog con l’intensa “I Am Eternal”, con un altro ritornello molto di sostanza, che guadagna in solidità ciò che perde in immediatezza. Clavicembalo lanciatissimo per “No Turning Back”, oltre otto minuti per la titletrack, che sembra concepita per disorientare l’ascoltatore; la ballad conclusiva “Perfect Moment” è, forse, un po’ ‘stiracchiata’. Un album che mescola almeno tre generi (non dimentichiamo poi il retroterra neoclassico) per un risultato mai scontato.
(René Urkus) Voto: 7,5/10e