(Sun and Moon Records) Debuttano i cileni Kexelür, concretizzando dopo alcuni demo la loro perversa visione sonora la quale converge dentro il turbinio di un black metal sperimentale, pregno di dissonanze, di caos, di labirinti sonori… ma anche di elementi folk, prog e jazz, fino a dettagli più vicini al psichedelico. Tre soli brani tutti consistenti (dagli otto agli oltre tredici minuti). Suoni che si intrecciano, a tratti emergono strumenti che non dovrebbero essere qui, come le cornamuse… e che forse sono una illusione derivante da un’ulteriore tortura estrema afflitta alle chitarre. Progressioni ritmiche micidiali, cambi di tempo pericolosi, accelerazioni disumane e breakdown infernali, virtuosismi di chitarra incredibili. Se vi aspettate un debutto con le tipiche sonorità piacevolmente grezze ed ignoranti del Sud America, siete fuori strada: i Kexelür sicuramente inglobano quella caratteristica tipica di quelle zone, ma loro la portano ad una dimensione estrema e incredibilmente avant-garde. Un’esperienza audio destabilizzante, violenta, eccitante, aggressiva, geniale, sconcertante.
(Luca Zakk) Voto: 8/10