(Osmose Productions) Secondo lavoro in quattro anni di esistenza per i francesi Khaos-Dei. Black metal. Black metal con remota matrice francese, con quelle caratteristiche peculiari ed identificative che si diffondono a partire dalle lyrics in lingua madre. Ma i Khaos-Dei riescono ad essere molto ‘francesi’ anche suonando un black metal strettamente convenzionale, influenzato dal death, ricco di ritmica, energia, potenza e tratti decisamente catchy. Qui non troviamo stranezze originali o innovazioni/deviazioni stilistiche di sorta; qui troviamo black metal sintetico, puro inneggio all’Oscuro, tematiche classiche e canzoni di stampo meravigliosamente tradizionale, anche se elaborate, ben arrangiate, arricchite e teatralmente allungate. Tuonante e coinvolgente “À L’Enfant Du Diable”, brano ricco di cambi, ricco di parentesi esaltanti. Epica “Le Noyau Du Chaos”, ma anche estremamente oscura e con un singing particolarmente variabile ed estremo. Capolavoro “Une Armée Entière”, un mix tra massacro e rituale oscuro, mentre la lunga “Là Où Les Mots Ne Parlent Plus” è un perfetto esempio di black e death combinati, con un range vasto di ritmi catchy, atmosfere decadenti, ritmiche letali. Black metal riscritto e riconfermato, reso speciale grazie a quell’irresistibile dettaglio francese, ormai il più fedele e tradizionale della scena. Undici preghiere rivolte verso gli inferi. Cinquanta minuti di puro Satanismo. La sintesi delle origini del genere.
(Luca Zakk) Voto: 8/10