(Iron Bonehead) Sono rimasto piacevolmente stupito dalla crescita tecnico/compositiva dei Khtoniik Cerviiks. Ho avuto modo di recensire il precedente lavoro “Heptaedrone”, rimanendo soddisfatto del loro death/black metal potente ed efferato, ma allo stesso tempo caratterizzato da una pulizia esecutiva e da una tecnica dei musicisti che lasciava trasparire ampi margini di crescita dal punto di vista compositivo. In questo nuovo lavoro, il terzetto Tedesco alza decisamente il tiro, aggiungendo alle influenze iniziali (Mayhem, Bathory), elementi progressivi, riletti in chiave estrema, che stravolgono la struttura dei brani, mutandone il mood nello spazio di pochi secondi. È il caso di “Biinari Epitome (Spyder’s Web)”, dove parti efferate tipicamente black metal vengono riviste con uno stile che ricorda i Voivod di “Killing Technology”, il tutto inframmezzato da frequenti stacchi technical death metal, tanto intricati quanto scorrevoli, rendendo il pezzo estremamente variegato e mai noioso, nonostante la durata vicina agli otto minuti e mezzo. “Cranial Leftoverture (Angel’s Pyramiid)” parte con una progressione chitarristica che richiama palesemente i primi Mayhem e che verrà ripresa più volte nel corso del pezzo, che si snoda tra stacchi death metal, rallentamenti doom ed un feeling vicino allo space rock”. Un album che paradossalmente suona estremamente godibile e diretto, anche se per essere capito a fondo, necessita di molti ascolti attenti. Un’evoluzione stilistica molto netta, ma che non rinnega affatto le radici estreme.
(Matteo Piotto) Voto: 9,5/10