KILL YOUR KARMA – “What Hides Behind the Sun” (EP)

(High Voltage Rec.) Un album strano, con un’architettura piena di luoghi, spazi, ovvero suoni che creano una dimensione e un tempo. “What Hides Behind the Sun” è fatto con un metal di stampo progressive e qualche risvolto rock. I suoni incalzanti, arrangiamenti curati, ben costruiti e appunto con una dominante di carattere metal delineata da blast beat e parti veloci oltre a momenti cadenzati e marcati. Il sound dei Kill Your Karma si fregia di una sfumatura rock o anche alternative metal principalmente nelle parti calme. Desta perplessità la voce di Stefania Durante: possiede un timbro ben preciso, concede qualche scream per marcare le strofe, oltre a una qualità vocale generale più che rispettabile, ma i dubbi per la Durante vertono sul fatto se sia adatta o meno a questi pezzi, a questa musica. Svetta nelle parti elegiache, pacate, alternative e rock, mentre non sembra incidere nelle strutture metal. Inoltre si ha l’impressione che il missaggio pare metta la voce un pochino dietro agli strumenti, i quali forse ‘mangiano’ le sue frequenze. Meno di trenta minuti “What Hides Behind the Sun”, con tre canzoni oltre i cinque, una di tre e mezzo e la title track che arriva quasi a nove. L’EP alterna parti melodiche ad altre dure, marcate appunto dagli scream della Durante, a parti tipicamente prog e calibrate su una robustezza generale. Le atmosfere nei pezzi sono mutevoli e ciò segna il ‘particolare’ dell’album: è questo infatti l’elemento che determina una certa emotività nella musica. Il frequente spezzettare del riffing e dei ritmi rende il tutto molto più metal, ma al contempo anche la musica meno fluida in alcuni momenti. I KYK sanno essere semplici, senza puntare a strutture megalomani e fatte di virtuosismi fini a se stessi e ciò è un merito per una band di carattere prog. Inoltre la melodia in “What Hides Behind the Sun” trova un motivo di esistenza. Non luci e ombre, ma zone chiare e altre da ‘lavori in corso’ per i Kill Your Karma, una band che per questo EP ha ragionato come se fosse un album.