(Svart Records) Secondo album solista per Kimi Kärki, storico culturale e musicista finlandese, molto noto nell’ambito sonoro per tutti gli altri progetti, quali Reverend Bizarre, Lord Vicar, Orne, E-Musikgruppe Lux Ohr. Come il precedente “The Bone Of My Bones” (recensione qui https://www.metalhead.it/?p=28315), il nuovo lavoro è lontano dal metal e si abbandona storie romantiche, oscure, introspettive circondate dal suono cristallino delle corde in nylon della chitarra. Le nove tracce sono intense, suggestive… ispirano magia, armonia… sono un portale attraverso il quale si possono allontanare le sofferenze, le agonie, l’ansia ed il nervosismo. In un certo senso, anche grazie ai guest vocalist, Kimi materializza un’atmosfera che ricorda un Johnny Cash di fine carriera, ma con un’aggiunta di un’enfasi più spirituale ed immersa nel mondo dell’incantato. Bellissima “Entangled in Pleasure”, con una stupenda guest vocale femminile. Puro storytelling folk con “Augurs of Winter”. Più polverosa, ma anche dolce, “Beyond Distance”, struggenti “The Load We Carry” e “Spearhead”. In questi tre quarti d’ora Kimi, esattamente come fece con il debutto, riesce a catturare la mente dell’ascoltatore che sa aprire il pensiero a queste note tetre ma cristalline, complesse ma attraenti e coinvolgenti.
(Luca Zakk) Voto: 8/10