(Mother Fuzzer Records) Opera unica per i King Bong, ovvero un’unica composizione da XX minuti divisa però in più movimenti sempre scanditi da marce doom, stoner o di derivazione blues. Suoni spessi e fragorosi, ampi, chiari. Atmosfere torbide, maestose degne dei Miti del Solitario di Providence in alcuni casi, spaziali in altre. Un viaggio da affrontare con pazienza, come tutti i viaggi possibili. L’andare da una marcia sequenziale e mastodontica a passaggi psichedelici o da colonna sonora, comportano un minimo di concentrazione che tali atti compositivi possono portare, ma è fin troppo chiaro che affrontare le idee dei King Bong significa doversi concedere alla natura da jam session che i loro pezzi spesso posseggono. Il tutto poi è, anche questa volta, registrato in presa diretta. C’è comunque dinamismo in questa mezz’ora e oltre. Piacevole sperimentazione, tanto sound ‘vecchio’, altamente rock ed esplorativo insieme.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10