(Metal Blade Records) Trovo doveroso partire con una premessa: se un singolo brano è ben poca cosa per poter avere un quadro completo sullo stato di ispirazione di qualsiasi band, questo vale ancor più per un artista come King Diamond, il quale da sempre ci ha abituati a concept album dalle trame piuttosto complesse, dove la musica e la storia narrata vanno indissolubilmente a braccetto. Se poi aggiungiamo il fatto che il brano in questione farà parte di un album costituente il primo capitolo di una trilogia, allora “Spider Lilly” può davvero essere considerato nulla più di un semplice tassello di quella che si prospetta essere un’opera mastodontica. Devo altresì ammettere che la canzone scelta come singolo ci restituisce un King Diamond in forma smagliante: “Spider Lilly” apre con un riff tipicamente Mercyful Fate sul quale si inserisce l’inconfondibile falsetto di King, il quale dosa gli acuti in favore di una maggiore espressività. Le accelerazioni stoppate e le melodie disegnate dalla collaudata coppia Wead/LaRoque si susseguono, e come di consueto anche gli assoli si intrecciano alla perfezione, riportando alla mente i fasti di un capolavoro come “Conspiracy”. Ad un certo punto il brano si interrompe per un paio di secondi, per poi ripartire con delle malinconiche armonizzazioni che si fondono con inserti di tastiere che mi ricordano in qualche modo certe cose dei Ghost, ma con il tipico mood angosciante creato dalla voce del cantante danese, supportato alle backing vocals dalla special guest Myrkur. Un brano che richiama i vecchi fasti del RE, senza però limitarsi ad un’operazione nostalgica, inglobando piuttosto influenze attuali, anche se nel caso dei Ghost è forse più corretto dire che sono loro ad essere influenzati da King Diamond. Un gustoso antipasto in attesa di un album che tutti i fans stanno attendendo da diciotto anni.
(Matteo Piotto) Voto: s.v.