(E-Grapes Promotion) Ovunque sul web, gli emiliani Klogr si premurano di specificare che il loro nome si legge “K-log-R”, con riferimento alla pioneristica equazione psicologica (è del 1860) che pone in relazione stimolo e percezione. “Black Snow” è il secondo disco, un alternative metal grintoso e a tratti di potenza devastante! “Zero Tolerance”, la opener, prende gli ultimi Metallica, li avvicina ai Deftones, e modernizza il tutto con la radicale contrapposizione fra una strofa serratissima e l’apertura melodica del ritornello. “Refuge” ha dei momenti addirittura ariosi (ce ne saranno pochi nel corso del disco), raggi di sole in un sound monolitico e diretto; “Draw closer” è il singolo (disponibile anche il video) e… naturalmente ha i pregi e difetti di un singolo, il refrain è il più catchy dell’intero disco ma a conti fatti le varie parti del brano mi sembrano un po’ scollate. Suggestioni mansoniane in “Life is Real”, poi “Heart breathing” è la power ballad avvolgente che non ti aspetti da un disco così rude. Brano incredibilmente spigoloso è “Guilty and Proud”, la rabbia scorre a fiumi in “Severed Life” (belle le chitarre tritatutto); si chiude con il mid-tempo “Ambregris”, relativamente rilassato rispetto a tutta la violenza del disco: il viaggio si conclude con chitarre vagamente malinconiche e il rumore di un vento lontano. Per gli appassionati di queste sonorità moderne e roboanti, un disco da tenere in alta considerazione.
(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10