(autoproduzione) Il tempo scorre, gli anni passano velocemente e i Kinfe The Glitter sono lenti a produrre qualcosa. Questo lavoro omonimo per Eli Litwin, batterista che ha suonato per John Frum (Relapse Records) e Intensus (Metal Blade Records), il chitarrista Kevin Antreassian dei The Dillinger Escape Plan, e Ryan Newchok, bassista, rappresenta la lunga sfida per qualcosa che diventa finalmente realtà. Un nuovo album che offra qualcosa per cui tutto il tempo passato per realizzarlo, ben otto anni, abbia avuto un suo senso, una motivazione. Eli Litwinn fa a pezzi i tempi, li frattura, li monta, creando una scansione brillante e solida. Kevin Antreassian srotola dei riff che sanno essere protagonisti, anche se il più delle volte è il duo Litwin-Newchok che decide dove andare e cosa debba realizzare il sound. I Knife The Glitter sono un trio strumentale, il loro andamento musicale è un prog mutevole orientato verso una forte matrice mathcore e non da meno jazz. I tre sono abituati ad evoluzioni e cambi, a lunghe progressioni che possono essere scandite dalla forza, mentre i cambi di scenario e ritmo vivono di una rifinitura decisamente più curata. Quaranta minuti di grandi capacità, di tensione ritmica, di arzigogolatissimi giri di note per chitarra e basso. Dal 2009 a oggi Eli è diventato un maestro di batteria e ha messo su famiglia; Kevin ha iniziato un promettente lavoro come produttore e ingegnere del suono al Backroom Studio, oltre a cimentarsi anch’esso con l’insegnamento dello strumento. Fattori personali e di vita che hanno influito sulla costruzione di questo nuovo album. Fattori che si sommano a situazioni pratiche: la batteria è stata registrata in un solo giorno, tre anni sono occorsi per il basso e la chitarra, mentre il missaggio ha preso molto più tempo. Oggi però questa nuova manifestazione di capacità tecniche finalmente esiste davvero.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10