(My Kingdom Music) Secondo album per la one man band italiana capitanata da Helliminator. Black metal feroce, a tratti atmosferico, arricchito da voci clean suggestive ma sferzato da un growl furibondo e letale. Gli otto brani abbracciano un black tradizionale, evolvendo spesso su quelle dimensioni atmosferiche che già si erano sentite in occasione del debutto “The Line of the Border”. Un esempio palese emerge con l’aggressiva “Heartless Horned Kings“: dopo una apertura black di matrice nordica, il brano cresce con arrangiamenti suggestivi, alternandosi, fino a quella sezione narrativa caratterizzata da spoken vocals intense che creano un gradevole intermezzo a quel black viscerale, il quale cresce di livello anche grazie ad un ottimo assolo e alcuni suggerimenti death metal. Interessanti le progressioni e le idee della variegata ed incalzante “The Last Of The Titans”, altro brano dove Helliminator si cimenta con un ampio spettro di stili vocali. Oscura e ben costruita “Throne Of The Wood And Fire”, la quale rivela tecnica e fantasia, una fantasia che si intensifica con “Outsider”, specialmente grazie all’intermezzo con chitarra classica il quale evolve con crescendo molto atmosferico. Bella la costante alternanza delle linee vocali di “T.A.A.”, mentre emerge un sentore epico sulla conclusiva e veramente ben riuscita “The Mouth”. Album interessante, un po’ penalizzato da un produzione non eccelsa, ma ricco di idee, di spunti, di divagazioni piacevolmente fuori ‘standard’.
(Luca Zakk) Voto: 7/10