(ATMF) Anche se la copertina richiama titolo e nome della band, non rappresenta minimamente lo stile proposto, ossia un black dalle tinte vagamente industrial e molto ma molto atmosferico. La voce è di quelle lacerate e aliene, la parte ritmica la fa da padrona indiscussa. Dopo un’intro recitata si arriva alla vera e propria prima traccia, con una sferzata verso il black in stile Marduk, bello veloce e tirato. L’intero lavoro sembra saltare di continuo tra elementi ambient in stile Vikernes e black svedese dando così al lavoro dinamicità e varietà. Da aggiungere l’impatto scenico del gruppo, che si presenta sui palchi con maschere antigas e allegrie simili. Marziali.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10