booklet.indd(Woodcut Rec.) Band attiva, ma frequentemente attraverso pubblicazioni di piccolo cabotaggio e infatti in sedici anni i Korgonthurus hanno inciso solo due album. Il secondo è appunto il suddetto che segue di ben sette anni il precedente, un intervallo di tempo che è stato colmato con split ed EP. Stesso genere di pubblicazione anche per gli anni incastonati tra la nascita e “Marras”, appunto il titolo del primo album. “Vuohen Siunaus” è differente da “Marras” almeno per concezione, visto che sono sette i pezzi a costituire “Vuohen Siunaus”, e non due come era accaduto con il precedente. La dimensione black metal di “Marras” era stata generata nell’oscurità. Oggi invece i finlandesi si approcciano con un atteggiamento forse più diretto. In fin dei conti se pubblichi un album con due ‘suite’, devi per forza giocare su ritmi e riff che un po’ si reiterano e stiracchiano le atmosfere. In ogni caso salta subito all’orecchio che “Vuohen Siunaus” gode di una produzione più che decente, al contrario del suo predecessore e il songwriting distribuisce un po’ tutti gli stilemi del genere con una sapiente e dosata scrittura. “L.U.X.” vive su oltre quattordici minuti totali, manifestandosi con impatto guerrafondaio e comunque non rinunciando a passaggi in low e mid tempo. I tagli atmosferici hanno di sicuro il loro effetto nell’album, non da meno però le fasi in blast beat minacciano aggressivamente le orecchie dell’ascoltatore. In definitiva “Vuohen Siunaus” è un buon esempio di black metal suonato senza idee innovative, ma al contempo in maniera ‘true’ e la cosa piace.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10