(autoprodotto) I finlandesi debuttanti Kouta sono un quintetto composto da gente poco nota (ci sono membri di Meatgrinder e Casted, band molto poco attive) che qui finalmente si riunisce per dar vita ad un’idea musicale interessante, con alla base una struttura death e black metal in chiave melodica ma poi arricchita da una teoria folk e mitologica che non manca di offrire suggestivi momenti corali, questi in lingua madre, arricchendo immensamente la resa teatrale, passando anche dalle parti di acts quali Ajattara e Horna, ma con un incedere molto più tendente al folklore. Tre soli brani, meno di un quarto d’ora, ma sufficienti per generare interesse per la band, il cui moniker rappresenta una creatura malvagia legato alle tradizioni e alla mitologia della Finlandia, essere attorno al quale si sviluppa la musica del progetto, tanto che in questo EP sembra venga narrata l’apparizione dell’entità all’umanità, provocando disperazione tra gli uomini sommersi dalle loro avversità. “Mårran” è un intro che evolve ad un black graffiante e corale, “Aarnihauta” si rivela più marziale, più trionfale, più narrante e quei cori verso il finale sono semplicemente favolosi, come lo sono quelli della conclusiva “Maanviha”, brano tendenzialmente più vicino ad un melodic/groove death. Un piacevole ascolto, un EP che ama essere suonato a ripetizione ed un’ottima capacita dei Kouta di sintetizzare il loro non limitato range sonoro in soli tredici minuti: un ottimo biglietto da visita!
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10