(Rafchild Records) Esordio col botto per gli spagnoli Kramp, formazione heavy/epic metal così ancorata negli eighties da commuovere i vecchi defenders come me. “Gods of Death”, da avere naturalmente in vinile, si compone di dieci brani (più un intermezzo gregoriano) senza fronzoli, diretti ed asciutti; lo stile di Mina Valkure è quanto di più sgraziato e grezzo si possa immaginare, ma ben adatto al sound e alle atmosfere sword & sorcery che vuole creare! Ottimo il riff epico, in chiarissimo odore di Omen, della opener “Underground Rebellion”; seguono i due minuti e sedici secondi dello speed malignetto e istintivo di “Night Witches”. Nervosa ma allo stesso tempo compatta la titletrack, che con un cantato diverso sarebbe stata bene in un disco degli Ironsword; chitarre e linea vocale di “Dare to Face Fear” fanno invece pensare agli immortali Warlord. La marzialità sgangherata di “Assalut” fa pensare ai Chevalier, le armonizzazioni delle chitarre in “Speed of Light” hanno un curioso taglio necolassico (non voglio certo pensare che i nostri stiano strizzando l’occhio agli Stratovarius, ma…). Spiazzanti cambi di ritmo in “Valkyrie”, per la conclusiva “Preserved in Time” gli iberici si prendono qualche momento in più (è l’unico brano che arrivi a 5’) e disegnano trame leggermente più complesse, grazie soprattutto alla lunga e fumosa intro. Se amate la vecchia guardia dell’epic metal (soprattutto americano), non potete mancare di fare vostro “Gods of Death”!
(René Urkus) Voto: 8/10